Volontari

G.E.R.P.
Il Gruppo Emergenza Radio Poirino è un'associazione di volontari di Protezione Civile operante sul territorio dal 30/12/1988.

Per poter svolgere attività di protezione civile in qualità di volontario presso il G.E.R.P. è necessario iscriversi, avendo un età di almeno 16 anniConsigliamo inoltre di non essere iscritti ad altre associazioni operanti nel settore. 
I soci si radunano di norma il primo martedì di ogni mese per la verifica del lavoro svolto e la pianificazione del mese successivo.





All'atto dell'iscrizione si potrà scegliere
  • ambito territoriale: comunale, provinciale, regionale, nazionale;
  • ambito dimensionale dell'evento (Legge 225/92): a) eventi naturali  o  connessi  con  l'attività  dell'uomo  che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria; b) eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo  che  per loro natura ed estensione comportano l'intervento coordinato di  più enti o amministrazioni competenti in via ordinaria; c)  calamità  naturali,  catastrofi  o  altri  eventi  che,  per intensità ed estensione, debbono essere  fronteggiati  con  mezzi  e poteri straordinari;
  • livello di partecipazione (attività istituzionale);
  • disponibilità personale. 
  • Specializzazioni (operatore radio, cuoco, ingegnere, geologo, elettricista, ecc).
Nella sezione Documenti è disponibile la presentazione dell'associazione da scaricare.

La riunione del martedì

VOLONTARIATO NAZIONALE
Il volontariato di Protezione civile, divenuto negli ultimi anni un fenomeno nazionale che ha assunto caratteri di partecipazione e di organizzazione particolarmente significativi, è nato sotto la spinta delle grandi emergenze verificatesi in Italia a partire dall'alluvione di Firenze del 1966 fino ai terremoti del Friuli e dell'Irpinia.
Firenze, 4 novembre 1966
In occasione di questi eventi si verificò, per la prima volta nel dopo guerra, una grande mobilitazione spontanea di cittadini di ogni età e condizione, affluiti a migliaia da ogni parte del paese nelle zone disastrate, per mettersi a disposizione e "dare una mano". 
Si scoprì in quelle occasioni che ciò che mancava non era la solidarietà della gente, bensì un sistema pubblico organizzato che sapesse impiegarla e valorizzarla. In tal senso, si mossero le accuse del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, il quale, proprio in occasione del terremoto dell'Irpinia, denunciò, rivolgendosi alla Nazione, l'irresponsabilità, l'inerzia, i ritardi di una Pubblica Amministrazione disorganizzata ed incapace di portare soccorsi con immediatezza.
Quando nel 1992 fu istituito, con la legge 225/92, il Servizio Nazionale della Protezione Civile, anche alle organizzazioni di volontariato è stato espressamente riconosciuto il ruolo di "struttura operativa nazionale", parte integrante del sistema pubblico, alla stregua delle altre componenti istituzionali, come il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, le Forze Armate, le Forze di Polizia, il Corpo forestale dello Stato, ecc. 
La crescita del volontariato di Protezione civile è in continua, salutare espansione su tutto il territorio nazionale.
Le organizzazioni di volontariato che intendono collaborare nel sistema pubblico di Protezione Civile, si iscrivono in appositi albi o registri, regionali e nazionali. Al momento, nell'elenco nazionale del Dipartimento della Protezione civile sono iscritte circa 2500 organizzazioni (tra le quali i cosiddetti "gruppi comunali" sorti in alcune regioni italiane), per un totale di oltre 1.300.000 volontari disponibili. Di essi, circa 60.000 sono pronti ad intervenire nell'arco di pochi minuti sul proprio territorio, mentre circa 300.000 sono pronti ad intervenire nell'arco di qualche ora. Si tratta di associazioni a carattere nazionale e di associazioni locali, queste ultime tra di loro coordinate sul territorio di comuni, province e regioni, in modo da formare, in caso di necessità, un'unica struttura di facile e rapida chiamata per gli interventi. All'interno delle organizzazioni di volontariato esistono tutte le professionalità della società moderna, insieme a tutti i mestieri; questo mix costituisce una risorsa, sia in termini numerici che qualitativi, fondamentale soprattutto nelle grandi emergenze, quando il successo degli interventi dipende dal contributo di molte diverse specializzazioni (dai medici agli ingegneri, dagli infermieri agli elettricisti, dai cuochi a i falegnami). Alcune organizzazioni hanno scelto la strada di una specifica alta specializzazione, quali i gruppi di cinofili e subacquei, i gruppi di radioamatori, gli speleologi, il volontariato per l'antincendio boschivo.
Sebbene l'opera del volontariato sia assolutamente gratuita, il legislatore ha provveduto a tutelare i volontari lavoratori: in caso di impiego nelle attività di Protezione civile essi non perdono la giornata, che viene rimborsata dallo Stato al datore di lavoro, pubblico e privato.
Il ruolo insostituibile assunto oggi dal volontariato di Protezione civile, nel suo ruolo di custode naturale di ciascun territorio e forza civile di tutela e protezione di ciascuna comunità, merita non solo un pieno riconoscimento, ma anche un crescente sostegno pubblico per le dotazioni di mezzi, di materiali, di attrezzature, di formazione, preparazione e aggiornamento, tanto necessarie per l'ottimale utilizzo delle energie che vengono offerte in aiuto della collettività. 



Come diventare volontari

Per poter svolgere attività di protezione civile in qualità di volontario in supporto delle istituzioni preposte al coordinamento degli interventi, è necessario essere iscritti presso le organizzazioni di volontariato protezione civile regolarmente inserite negli appositi elenchi esistenti.
Generalmente gli elenchi che vengono considerati a tal fine (d.p.r. 194/01) sono quello regionale e quello nazionale.

Chi desidera diventare volontario di protezione civile potrà, all'atto dell'iscrizione presso una organizzazione di volontariato di protezione civile, valutare una serie di elementi che caratterizzeranno la propria attività nel settore scelto:

  • ambito territoriale di evento (nazionale, regionale, comunale, ecc);
  • ambito dimensionale dell'evento (tipo a, b, c - l. 225/92);
  • eventuale specializzazione operativa dell'organizzazione (sub, cinofili, AIB ecc.);
  • livello di partecipazione con le attività istituzionale;
  • disponibilità richiesta ecc.;
  • vicinanza della sede.